La Riserva Naturale di Monte Catillo, che sovrasta il comune di Tivoli, offre fantastiche passeggiate panoramiche in un’ambiente di valore naturalistico per la varietà delle specie botaniche e faunistiche.
Croce che si trova su Monte Catillo
Seguici sul nuovo canale Telegram per rimanere aggiornato su nuove idee, feste ed eventi.
Istituita nel 1997 a tutela di un gruppo collinare calcareo al limite fra la Campagna Romana e i primi rilievi dell’Appennino centrale, La Riserva Naturale di Monte Catillo è un’area protetta di circa 1320 ettari interamente compresa nel Comune di Tivoli (Rm).
Il monte è facilmente riconoscibile per una croce posta alla sua sommità e per questo viene chiamato dai locali Monte della Croce. Sulla cima si può ammirare un panorama spettacolare della città di Tivoli.
Percorrendo i sentieri si incontrano diversi punti panoramici sull’acropoli tiburtina e sulla cascata di Tivoli. Al tramonto, in una giornata limpida, si può vedere il profilo della cupola di San Pietro (Rm). La ricchezza del patrimonio floristico e faunistico ha decretato l’istituzione della Riserva con fini di conservazione e tutela.
Croce posta su Monte Sterparo
Panorama da Monte Sterparo
Segui la nostra pagina su Facebook o Instagram per rimanere aggiornato su nuove idee per la tua prossima gita.
Sughereta di Sirividola
Importantissima ricchezza della Riserva è la “Sughereta di Sirividola“, un bosco di sughere la cui foglia, stilizzata, è stata usata dagli allievi dell’Istituto Superiore d’Arte di Tivoli per la realizzazione del logo.
flora e Fauna
La flora e la vegetazione della Riserva sono straordinariamente diversificate con alto numero di specie. Gli animali che la popolano sono differenti per tipo di ecologia. La riserva ha importanza floristica perchè è una zona di transizione tra specie cosiddette “occidentali” (adatte ad un clima oceanico, in cui l’aridità estiva e il freddo invernale sono mitigati dall’influenza tirrenica) e specie “termofile”, capaci di resistere ad una relativa aridità.
La fauna è composta da diverse specie di rapaci, tra cui il gheppio e la poiana, l’allocco, la civetta e l’assiolo. I mammiferi presenti comprendono il cinghiale, la volpe, tra i mustelidi il tasso, la donnola, la faina, e diverse specie di roditori ed insettivori. Lungo i fossi e presso le raccolte d’acqua si rinvengono la biscia d’acqua, i tritoni e diverse specie di anfibi.
La Riserva è di particolare interesse anche geologicamente: il substrato è costituito infatti in gran parte da rocce mesozoiche formatesi 100-200 milioni di anni fa, principalmente calcaree (“calcare massiccio”) insieme a rocce calcareo-marnose e marne legate all’orogenesi appenninica, con differenziazioni dovute alle modalità di deposizione sui fondali marini.
La presenza di rocce calcaree giustifica la presenza di numerose “calcare”, particolari fornaci usate fino a pochi decenni fa per “cuocere” i sassi calcarei e preparare la calce per l’edilizia locale utilizzando lo stesso procedimento seguito dagli antichi Romani.La Riserva è impreziosita dalla presenza di due piccole sorgenti: Fontana Vecchia e Fonte Bologna.
La riserva è percorsa da diversi sentieri. Vi segnaliamo di notevole interesse:
I testi e le foto presenti sul sito sono coperte da copyright secondo la normativa italiana (Legge n. 128, del 22 maggio 2004). E' vietata la riproduzione e l'utilizzo di testi ed immagini, presenti nel sito, per fini commerciali.