Qui troviamo un bosco di sughere e castagni con sottobosco a storace in località Serevitola nella Riserva Naturale di Monte Catillo. Il frammento forestale è di grande rarità e interesse scientifico, allo stesso tempo molto vulnerabile: è infatti isolato, ridotto a pochi ettari, continuamente sottoposto a stress da incendi e pascolo.
La sua presenza è una delle principali ragioni dell’istituzione dell’area protetta. La spontaneità della comunità vegetale non è ancora provata, tuttavia molti sono gli indizi dell’antichità della formazione: lo studioso Franco Sciarretta fa derivare i nomi medioevali della località (Severitola, Soveritula, Sonevitula, Soberitula) dal latino suber, quercia da sughero, e i pochi esemplari della rara pseudosughera, probabile ibrido cerrosughera, sono distribuiti in tutta la Riserva, anche a notevoli distanze dalla sughereta, suggerendo così che in passato il contatto fra bosco di cerro e bosco di sughere dovesse riguardare un territorio molto più vasto.
Il sito, chiamato anche Sirividola, è nettamente dominato dalla specie latifoglie sempreverde sughera (Quercus suber), accompagnata da latifoglie decidue: castagno (Castanea sativa), cerro (Quercus cerris), roverella (Quercus pubescens).
Nel sottobosco si rilevano: storace (Styrax officinalis), fino al 70% di copertura, erica arborea (Erica arborea), rovo (Rubus ulmifolius), tagliamani (Ampelodesmos mauritanicus), felce aquilina (Pteridium aquilinum), cisto femmina (Cistus salvifolius ), ginestra comune (Spartium junceum), asparago pungente (Asparagus acutifolius).
I boschi di sughere altrove rilevati nel Lazio, inquadrati nell’associazione Cytiso-Quercetum suberis (Testi, Pignatti e Lucattini 1994), sono distribuiti in relazione ai grandi complessi vulcanici o a substrati di origine alluvionale lungo i fiumi e sono stati interpretati come fascia di transizione fra la foresta sempreverde di sclerofille mediterranee (lecceta a Quercus ilex) e il querceto caducifoglie a cerro (Quercus cerris).
La localizzazione geografica, il substrato geologico, la composizione floristica della sughereta di Sirividola sono notevolmente diverse da quella delle altre sugherete del Lazio.
Colpisce soprattutto il contrasto fra le provenienze geografiche delle due specie dominanti nello strato arboreo superiore e nello strato arboreo inferiore: la sughera, a distribuzione Mediterraneo- occidentale in Italia diffusa soprattutto lungo la costa tirrenica e in Sardegna, e lo storace, tipica del Mediterraneo orientale, dei Balcani, delle coste del Mar Nero.