Le Gallerie del Bunker Soratte, lunghe circa 4 km, sono un’opera di ingegneria militare unica in Europa. In questo articolo ti diamo tutte le informazioni per poterlo visitare.
In questo articolo
Dove si trova il Bunker Soratte
Il bunker di Soratte si trova sotto il Monte di Soratte a Sant’Oreste in provincia di Roma, a circa 60 km dalla capitale.
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Come arrivare al Bunker Soratte
Percorrendo l’autostrada A1 ( Roma – Milano ) bisogna uscire a Ponzano Romano. Usciti dall’autostrada seguire le indicazioni per Sant’Oreste / Monte Soratte fino ad arrivare al paese di Sant’Oreste. Arrivati al paese seguire le indicazioni per il bunker.
Nell’area del bunker, davanti la biglietteria, c’è un parcheggio libero in cui lasciare l’auto. In prossimità della biglietteria, lungo la strada che porta al bunker di Soratte ci sono alcuni posti auto gratuiti all’ombra.
Ambientazioni nel bunker antiaereo
Sala di controllo nel bunker antiatomico
Galleria nel bunker
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Il bunker Soratte è una straordinaria opera, unica in Europa, di gallerie antiaereo e antinucleare costruite nelle profondità del Monte Soratte.
L’intera struttura occupa la lunghezza di 4 km di cui al momento se ne può visitare circa uno (tutto in piano). Le gallerie sono state scavate nel calcare compatto e rinforzate da una copertura in cemento spessa oltre un metro e mezzo.
I visitatori sono accompagnati nell’esplorazione del bunker antiaereo e antiatomico dalle guide dell’Associazione Bunker Soratte.
Le guide sono molto preparate e la loro spiegazione è molto curata. La visita al Bunker è una esperienza unica, un viaggio nel passato da compiere assolutamente.
Bunker antiaereo
Il bunker antiaereo è stato costruito per volere del Duce Benito Mussolini in previsione di una possibile guerra all’orizzonte. Il progetto iniziale prevedeva 14 km di gallerie ma, con l’entrata in guerra dell’Italia nel 1940, i lavori si concentrarono su una sola area.
La visita attraversa le gallerie in cui sono stati allestite, con molta cura e dettaglio, molte ambientazioni della vita quotidiana dei militari dell’epoca all’interno bunker.
Bunker antiatomico
Alla fine degli anni ’60, spinto dall’Alleanza Atlantica, il governo italiano decise di trasformare una parte più profonda delle gallerie del bunker di Soratte in rifugio antiatomico. I lavori non sono mai stati terminati ed il progetto è rimasto incompleto.
All’interno del bunker antiatomico sono state ricostruite straordinarie ambientazioni delle sale di comando, dei dormitori, della mensa e della vita quotidiana all’interno del rifugio.
Tavolo di comando
Dormitorio
Sala analisi dati
La storia del Bunker Soratte
I lavori su Monte Soratte sono iniziati nel 1937 per volere di Benito Mussolini. Le gallerie sarebbero dovute servire da rifugio antiaereo per le alte cariche dell’Esercito Italiano.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, il “Comando Supremo del Sud” delle forze di occupazione tedesche in Italia, guidato dal Feldmaresciallo Albert Kesselring, si stabilì sul Soratte.
Per un periodo di circa dieci mesi, le gallerie si prestarono come valido rifugio segreto per le truppe naziste e resistettero al pesante bombardamento del 12 maggio 1944, effettuato da due stormi di B-17 alleati, partiti appositamente da Foggia per distruggere il quartier generale tedesco al Soratte.
Per anni il complesso visse periodi di totale abbandono. Nel 1967, durante gli anni della Guerra Fredda venne modificato un tratto delle gallerie, che assunse l’aspetto di bunker antiatomico, che avrebbe ospitato il governo italiano e il Presidente della Repubblica in caso di attacco atomico sulla capitale.
La temperatura all’interno del Bunker Soratte è di circa 12°C con un tasso di umidità superiore al 90%; consigliamo di portare delle felpe.
Accanto al locale della biglietteria ci sono i bagni pubblici per i visitatori.
Nel piazzale principale, in prossimità dell’accesso del bunker, ci sono dei tavoli da pic-nic.
Consigli
Visitato il Bunker Soratte potete continuare la giornata con una visita alla vicina Riserva Naturale Nazzano Tevere – Farfa
La Riserva Naturale Nazzano Tevere – Farfa è stata la prima area protetta regionale del Lazio. Istituita nel 1979 a tutela di un’estesa zona umida, il cosiddetto “lago di Nazzano“, formatosi a seguito della realizzazione di una diga sul Tevere, a valle di Nazzano.