Villa Lante è un bellissimo giardino con molte fontane e giochi d’acqua. Questo splendido parco si trova a Bagnaia in provincia di Viterbo e nel 2011 è stato eletto ‘Parco più bello d’Italia 2011’. In questo articolo vi spiegheremo come poterlo visitare.
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Dove si trova Villa Lante
Villa Lante si trova nella frazione di Bagnaia a 5 Km da Viterbo.
Da Roma, bisogna prendere la A1 (Roma – Milano) ed uscire a Orte. Usciti dall’autostrada bisogna seguire le indicazioni per Viterbo. Sulla strada principale prima di arrivare a Viterbo si deve prendere l’uscita Bagnaia Montefiascone verso Bagnaia.
Dal nord del Lazio, bisogna prendere la A1 (Roma – Milano) ed uscire ad Attigliano. Usciti dall’autostrada bisogna seguire le indicazioni per Viterbo. Sulla strada principale prima di arrivare a Viterbo si deve prendere l’uscita Bagnaia Montefiascone verso Bagnaia.
A Bagnaia bisogna arrivare nella piazza principale in cui c’è la torre con orologio e la chiesa. L’entrata della Villa è visibile in lontananza sulla sinistra della chiesa. Si può parcheggiare in prossimità della Villa in Via Jacopo Barozzi seguendo le indicazioni dei sensi unici. Sulla destra della chiesa dalla parte opposta della strada, c’è una piccola stradina che scende e porta ad un parcheggio, è quello della Stazione di Bagnaia, poco distante dalla Villa.
In treno
E’ possibile raggiungere la Villa Lante in treno da Roma attraverso la linea Viterbo – Roma Nord (partenza dal Piazzale Flaminio). Bisogna scendere alla stazione di Bagnaia.
Giardino della fontana dei Quattro Mori
Parco di Villa Lante
Fontana del Pegaso
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Orari e prezzi
Il giardino è aperto dal martedì alla domenica.
L’orario di apertura è alle 8.30, la chiusura varia della 16.30 alle 19.30 in base ai mesi e alle stagioni.
Il prezzo del biglietto è di € 5.00, per i ragazzi (18-25 ANNI) è di € 2.00.
Vi consigliamo di contattare il numero 0761 288008 (clicca qui per chiamare) per richiedere informazioni aggiornate sui prezzi, orari e modalità di accesso.
Villa Lante
I giardini di Villa Lante sono stati realizzati con una serie di terrazze sfruttando un pendio naturale. L’acqua, che proviene dal Monte S. Valentino, scendendo dal pendio alimenta le fontane che creano suggestivi e affascinanti giochi d’acqua.
Fontana dei Quattro Mori
La prima fontana quando si entra nel giardino è la Fontana del Quadrato o dei Quattro Mori. Il nome della fontana è dovuto al colore scuro assunto dalla pietra per l’acqua che da secoli vi scorre. La fontana si presenta in uno specchio d’acqua suddiviso da eleganti balaustre in quattro bacini.
In ogni bacino è posta una barca con un putto zampillante. Al centro della fontana c’è un triplice cerchio di vasche con i quattro mori che reggono lo stemma di Papa Sisto V. Gli stemmi mostrati dai quattro mori riconducono al cardinale Montalto, il quale ai primi del Seicento fece sostituire la fontana a piramide precedente. La Fontana è circondata da uno splendido giardino all’italiana.
Fontana dei Lumini
Una scalinata conduce alla prima terrazza, dove si trova la Fontana dei Lumini. Questa splendida fontana è composta da settanta zampilli inseriti tra bellissimi rododendri, camelie e ortensie, protagonisti di uno splendido gioco d’acqua.
Tavola del Cardinale e Fontana dei Giganti
Proseguendo sulla terrazza successiva si incontrano due fontane, la Tavola del Cardinale e la Fontana dei Giganti. La Tavola del Cardinale è una grande tavola, realizzata in peperino, con i bordi larghi e con un canale d’acqua che vi scorre al centro. Questo canale permetteva di rinfrescare bevande e frutta durante i banchetti.
La Fontana dei Giganti rappresenta la personificazione dei fiumi Arno e Tevere, in cui l’acqua scende incanalata tra le fauci di un gambero in peperino, stemma ufficiale del cardinale Gambara.
Fontana dei Quattro Mori
Giardino all'italiana
Fontana dei Lumini
Catena del Gambero
Le fauci del gambero costituiscono la fontana successiva. La cosiddetta Catena del Gambero, dove l’acqua scende, dalla terrazza superiore, incanalata in un percorso realizzato da diverse chele di un gambero.
Fontana dei Delfini e Fontana del Diluvio
Nell’ultima terrazza si incontrano la Fontana dei Delfini e Fontana del Diluvio. La fontana dei Delfini è composta da una vasca ottagonale decorata con fregi e delfini. In cima è posta una piccola vasca da cui parte lo schizzo d’acqua.
La Fontana del Diluvio è una grotta artificiale creata da un ammasso di rocce da cui scorre l’acqua che alimenta tutte le fontane sottostanti. Al fianco della grotta ci sono due logge dette delle Muse, in cui il cardinale poteva ritirarsi in solitudine e in preghiera.
All’interno dei giardini sono presenti due Palazzine gemelle. Quella del cardinal Gambara e quella del Montalto, eretta dal cardinale nipote di papa Sisto V Peretti.
La Palazzina Gambara
La palazzina Gambara fu fatta realizzare dal cardinale Gambara. La loggia presenta decorazioni grottesche, come Le Fatiche di Ercole, e paesaggistiche come la veduta della stessa villa Lante. La stanza della caccia ha paesaggi di Antonio Tempesta; la stanza della pesca, simile e simmetrica, presenta vedute marine di Agostino Tassi.
La Palazzina Montalto
La palazzina Montalto fu fatta costruire dal cardinale Alessandro Peretti Montalto. Nello stesso periodo fu completata la fontana di Pegaso (detta del Parnaso) e la modifica della fontana dei Quattro Mori con lo stemma dei Montalto Peretti. Le stanze della Palazzina sono decorate con affreschi e stucchi che si collegano al programma iconografico della Palazzina Gambara.
Fontana del Pegaso
Parco di Villa Lante
Fontana dei Quattro Mori
Parco Pubblico di Villa Lante
Prima di entrare nei giardini di Villa Lante si entra nel Parco Pubblico che li circonda. Il parco è l’antica tenuta di caccia, si estende su diversi ettari ed è totalmente recintato da mura. Il parco è percorso da diversi sentieri facili che portano alle varie fontane e casini di caccia.
Entrati nel parco la prima fontana che si incontra è La Fontana del Pegaso a forma ovale. Il nome della fontana deriva dal Pegaso (il cavallo alato della mitologia greca) che vi si trova al centro.
Il Pegaso è circondato da quattro amorini con ali di farfalla mentre suonano una tromba da cui esce uno zampillo verso il Pegaso stesso. La parete di fondo è coronata da nove busti di Muse dalle cui bocche escono zampilli di acqua. Altre due Muse, con la testa rivolta verso il Pegaso, sono inserite sugli angoli della fontana.
Questa fontana è stata realizzata, dal Cardinale Montalto, prendendo spunto dalla Fontana dell’Ovato di Villa d’Este a Tivoli.
Un’opera molto interessante presente nel parco è il Conservone. Il Conservone è una grande vasca di raccolta ed è la parte finale dell’acquedotto che dai Monti Cimini porta l’acqua alla Villa Lante.
Quest’ opera fu voluta dal Cardinale Niccolò Ridolfi dei Medici nel 1532, quindi è antecedente alla realizzazione della Villa stessa.
Dettaglio della Fontana del Diluvio
Fontana dei Giganti
Fontana dei Giganti
La storia
Il nucleo originario della villa risale alla fine del XV secolo, quando Raffaele Galeotti Sansoni Riario, vescovo di Viterbo e nipote di papa Sisto IV della Rovere, diede origine al «barco di Bagnaia». Nel 1505 la diocesi di Viterbo fu ceduta al nipote Ottaviano Riario che vi fece costruire il casino di caccia, nucleo originario della villa.
Il progetto complessivo della villa (1568-1578), come la conosciamo oggi, voluto dal cardinale Giovanni Francesco Gambara, probabilmente con la consulenza di Jacopo Barozzi detto il Vignola, fu ideato e realizzato dell’esperto di idraulica senese Tommaso Ghinucci, già attivo a Villa d’Este a Tivoli, e i cui interventi a Villa Lante sono databili intorno al 1577.
I lavori proseguirono prima con il cardinale Federico Cornaro (1588-1590) e successivamente con il cardinale Alessandro Peretti Montalto (1590-1623).
L’intitolazione attuale alla famiglia Lante risale al XVII secolo, quando la Villa fu concessa dal papa Alessandro VII al duca Ippolito Lante della Rovere (1656), la cui famiglia ne rimase proprietaria fino al 1953, quando la Società Villa Lante la acquisì, recuperando l’assetto formale della composizione cinquecentesca del giardino e degli arredi, e curandone la gestione fino all’acquisto da parte dello Stato italiano nel 1971.
Nel 2011 Villa Lante è stata designata come “il parco più bello d’Italia” e dal 2015 fa parte del Polo museale del Lazio.