Il Monte S. Angelo in Arcese nasconde dei luoghi segreti sulle sue pendici, ruderi di costruzioni susseguitesi nei tempi. Dal tempio dedicato alla Dea Bona, un castelletto e infine un monastero. Questi ruderi nascosti dalla vegetazione sono un luogo segreto, carico di storia, a due passi da Roma. In questo articolo vi spiegheremo come raggiungerlo.
Dove si trova Monte S. Angelo in Arcese e i suoi luoghi segreti
Il Monte S. Angelo in Arcese si trova nel territorio di Tivoli in provincia di Roma nel Lazio. Il monte si affaccia sulla pianura romana ed è uno dei primi rilievi degli Appennini.
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Come si arriva a Monte S. Angelo in Arcese
Arrivati a Tivoli ci sono diversi percorsi per arrivare a Monte S. Angelo in Arcese e ai suoi luoghi segreti.
Partendo da Piazza Garibaldi
Da Piazza Garibaldi si prosegue per la strada che porta a San Gregorio da Sassola. Dopo un paio di Km si prende la strada che porta alla Casa di Cura INI-MEDICUS e si prosegue fino al ristorante Planet Ripoli (chiuso).
Al parcheggio di Colle Ripoli in prossimità del cancello del ristorante Planet Ripoli c’è un accesso pedonale aperto. Si segue poi il sentiero che inizia a destra del cancello seguendo le segnalazioni. Dopo 15 minuti, si incontra una faglia alta circa 30 metri, detta “le roccette”. Dopo altri 10 minuti di cammino si arriva ad una voragine profonda (112 metri) di Monte Spaccato o Spacco della Lepre.
Proseguendo in discesa dopo 5 minuti si giunge al valico “dei cacciatori” ove c’è la confluenza dei due sentieri che salgono dalla via Empolitana. Continuando in salita lungo il crinale, dopo 30 minuti si raggiunge la cima di Monte S. Angelo in Arcese dove si trovano i resti dei ruderi della Dea Bona.
Dal capolinea del COTRAL di Tivoli
Dal capolinea del COTRAL, situato nel parcheggio del cimitero di Tivoli, si costeggia il muro di cinta del cimitero sulla via Empolitana. Arrivati alla fine del muro sulla destra c’è una stradina dissestata che va in salita.
Dopo circa 50 metri si incontra sulla sinistra una strada sterrata. Si procede su di essa per 10 minuti e si giunge ad una cava abbandonata. Qui si deve procedere sul sentiero che va a sinistra. Questo sentiero dopo 300 metri si immette in un altro sentiero.
Qui si procede in salita e si giunge al valico dei Cacciatori dopo 30 minuti di cammino. Continuando in salita lungo il crinale, dopo 30 minuti si raggiunge la cima di Monte S. Angelo in Arcese dove si trovano i resti dei ruderi della Dea Bona.
Ruderi Monte Arcese
Resti del castello
Resti del convento
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I ruderi di Monte S. Angelo in Arcese e suoi lughi segreti
tempio della Dea Bona
I ruderi presenti su monte S. Angelo in Arcese, sono uno dei luoghi segreti vicino Tivoli. Questi sono da attribuire al tempio della Dea Bona. Il tempio è nato nel 88 a.C. sulle rovine di un altro vecchio tempio. Il santuario della dea Bona proteggeva, dalla cima dell’attuale Monte San Angelo in Arcese, le sorgenti da cui avevano inizio alcuni acquedotti romani.
Il santuario era distaccato dal centro abitato, distante dalla vita pubblica e sacra dell’antica Tibur. Esso fungeva da fulcro religioso di estrema importanza. La sua posizione sopraelevata e strategica era un motivo di richiamo e aggregazione per le popolazioni vicine.
Il monastero
Nel VI secolo fu costruito un monastero, sui ruderi del tempio della Dea Bona. Originariamente intestato a San Panfilo, il monastero successivamente venne affidato ai Benedettini e dedicato all’Arcangelo Michele.
La chiesa collegata al monastero doveva apparire riccamente ornata da preziosi pavimenti in mosaico. In seguito, dopo il restauro dovuto ai danni causati da un violento incendio che devastò l’intero monte e gli valse l’appellativo di Monte arsiccio, il monastero fu dedicato alla Madonna e, quindi nel corso del 1600, definitivamente abbandonato.
Ruderi Monte Arcese
Panorama dal sentiero
Interno di una costruzione
In prossimità del monastero fu costruito un piccolo castello per presidiare il passo dello Stonio. Questo castello ancor oggi detto “castellaccio” nel 1402 divenne di proprietà degli Orsini.
Nell’antichità per raggiungere il mare Adriatico da Roma, si doveva passare per Tivoli. La posizione strategica della città assicurava ai Tiburtini il controllo del traffico civile e militare. L’importanza dei notevoli vantaggi economici indusse a controllare qualsiasi altra via che potesse aggirare la città. La città non poteva essere aggirata dalle carovane e dalle transumanze o da eserciti con intenzioni ostili.
I monti che si estendono a sud di Tivoli e che vanno da ColleRipoli a Monte Sant’Angelo in Arcese, costituiscono una barriera naturale che impedisce il transito verso l’Abruzzo, tuttavia tale ostacolo può essere aggirato attraverso il passo dello Stonio.
Consigli
I sentieri sono percorsi anche dai bikers che scendono dal monte ad alta velocità, vi consigliamo di fare attenzione lungo i sentieri. La zona è frequentata da molti cacciatori, vi consigliamo di indossare indumenti che vi rendano ben visibili.