Il Museo delle Mummie di Ferentillo è un affascinante e misteriosa scoperta. Situato nella cripta della chiesa di Santo Stefano nel borgo di Precetto, il museo custodisce al suo interno 24 corpi mummificati, 270 teschi e 10 teste conservate. In questo articolo vi spieghiamo come visitarlo.
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In questo articolo
Dove si trova Ferentillo
Ferentillo si trova in provincia di Terni, a circa 20 km da quest’ultimo, nella parte sud dell’Umbria.
Dall’autostrada A1 (ROMA-MILANO). Uscita ORTE provenendo sia da Nord che da Sud. Usciti dall’autostrada bisogna immettersi sul raccordo TERNI-ORTE. Da qui proseguire verso Terni e continuare verso le cascate delle Marmore, proseguire sulla strada principale fino a Ferentillo.
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Dove si trova il museo delle mummie di Ferentillo
Il museo si trova in via della Rocca, in località Precetto, presso la Chiesa di Santo Stefano.
Orari e costi del museo delle mummie di Ferentillo
Il costo del biglietto è di 3,50 euro.
Il museo è aperto: da Aprile a Settembre: dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.30 da Novembre a Febbraio: dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.00 A Marzo e Ottobre: dalle 10.00 alle 13.00 3 dalle 15.00 alle 18.00
All’interno del museo sono conservate 24 mummie umane di uomini, donne e bambini, 10 teste conservate, più di 270 teschi, una bara ancora sigillata e due volatili mummificati. La conservazione delle salme è straordinaria, alcune hanno conservato la pelle, altre presentano intatte le unghie, i denti, le orecchie, le labbra, gli organi genitali, la barba, i capelli ed in alcuni casi i vestiti.
La storia di alcune delle mummie è stata ricostruita grazie ai racconti orali e ricerche negli archivi ecclesiastici.
Di particolare interesse sono le mummie di due asiatici, riconoscibili dalla caratteristica fisionomia. Le leggende narrano che le mummie erano di un ricco uomo e della sua sposa, probabilmente cinesi, giunti in Italia in occasione del Giubileo del 1750. La coppia di sposi dopo essersi ammalati, morirono a Ferentillo, dove furono sepolti nella chiesa del paese.
un museo particolare...
Particolare è il corpo custodito nell’unica bara ancora chiusa presente nella cripta. Si tratta di un avvocato del luogo ucciso da numerose pugnalate. La sua salma non viene esposta per rispetto nei riguardi dei discendenti dell’uomo ancora viventi e residenti a Ferentillo. Uno degli assalitori rimase anch’esso ucciso durante l’omicidio, e il suo corpo è esposto in una delle teche del museo.
Nel museo sono presenti le mummie di una giovane donna morta di parto sepolta insieme al feto nato morto e di una vecchia contadina con gli abiti ancora intatti.
La cripta custodisce anche le salme di due soldati napoleonici scesi in Italia durante la campagna d’Italia del 1796-1797, entrambi mostrano segni di tortura, ed uno di essi venne impiccato.
Teschi
Mummia
Entrata del Museo delle Mummie
Storia della cripta delle mummie di Ferentillo
Nel passato i morti locali venivano seppelliti all’interno della chiesa di Ferentillo situata nella parte di paese chiamata Precetto. Dal XVI secolo in poi, i corpi dei defunti del paese venivano inumati all’interno della cripta romanica sulla quale era stata eretta la chiesa cinquecentesca di Santo Stefano.
La chiesa sorge ai piedi del monte S. Angelo lungo la piccola strada che porta all’antica rocca pentagonale del borgo di Precetto. La cripta della chiesa di Santo Stefano nasce a seguito della riorganizzazione urbanistica del paese voluta dai nobili Lorenzo e Franceschetto Cybo alla fine del XV secolo.
Il progetto prevedeva l’edificazione di varie nuove chiese in tutto il territorio, e nello specifico di una dedicata a Santo Stefano, da costruirsi presso il Borgo di Precetto in un’area dove già sorgeva una chiesa medievale del XIII secolo. La vecchia chiesa preesistente però non venne demolita, ma fu invece utilizzata come base per le fondamenta della nuova costruzione.
la storia continua...
Essa fu rifatta a cripta sepolcrale della chiesa “superiore”. La cripta venne quindi riempita con della terra derivante dai materiali di scarto della lavorazione della pietra utilizzata per edificare la nuova chiesa superiore, che andò a modificare il livello della pavimentazione originaria.
A seguito dell’Editto Napoleonico di Saint Cloud “Décret Impérial sur les Sépultures” esteso all’Italia nel 1806, nel 1871 i frati cappuccini, responsabili della cripta, decisero che si doveva procedere a disseppellire i cadaveri lì sepolti, e si scoprì che i corpi riesumati si erano quasi perfettamente conservati.