Santo Stefano di Sessanio è un piccolo borgo caratterizzato dalla presenza di un imponente torre. Passeggiare nel borgo è un viaggio nell’antico Medioevo, con panorami mozzafiato sulle montagne e sulla campagna circostante. In questo articolo vi spieghiamo come arrivarci, dove parcheggiare e cosa vedere.
Dove si trova Santo Stefano di Sessanio
Il borgo di Santo Stefano di Sessanio si trova in provincia in provincia dell’Aquila in Abruzzo. Il piccolo borgo dista da L’Aquila circa 30 km.
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Come arrivare a Santo Stefano di Sessanio
Partendo dal L’Aquila bisogna dirigersi verso Bazzano. In seguito, proseguire verso San Gregorio e proseguire verso Barisciano. Arrivati a Barisciano bisogna entrare nel paese e proseguire seguendo le indicazioni per Santo Stefano di Sassano.
All’entrata del paese è presente un piccolo parcheggio gratuito. In alternativa si può proseguire fino ad incontrare un’altra area di sosta situata nella parte più alta del borgo.
Proseguendo sulla strada che porta a Calascio, al limite del borgo c’è un altro ampio parcheggio, utilizzabile anche dai camper.
Porta di accesso al borgo
Sottopassi nel borgo
Vie del borgo
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Santo Stefano di Sessanio
Santo Stefano di Sessanio è un borgo medioevale fortificato edificato tra le montagne dell’Abruzzo ad oltre 1250 metri di altitudine.
La prima cosa che si nota arrivando al borgo è la torre medicea. Alta circa 20 metri a pianta circolare con alto fusto cilindrico. La parte superiore è formata da una struttura sporgente costituita da beccatelli e caditoie sostenute da una fitta serie di mensole in pietra. Sulla sommità della torre è presente una merlatura.
Il centro storico del borgo è caratterizzato da sottopassi, vicoli stretti e acciottolati, case in pietra e mattoni, e edifici antichi che risalgono al Medioevo.
La piazza principale del borgo è un punto di ritrovo per la comunità, dove si svolgono eventi e manifestazioni culturali durante l’anno
La chiesa parrocchiale di San Stefano Martire, situata fuori dal borgo, è uno dei principali punti di interesse del borgo. La chiesa è stata costruita nel XVII secolo e presenta una facciata in stile barocco con una bellissima statua del santo. All’interno della chiesa è possibile ammirare dipinti e affreschi del periodo, tra cui un’importante opera del pittore abruzzese Andrea de Litio.
Sottopasso tra le vie
Vie del borgo
Torre medicea
La torre medicea
A seguito del sisma del 2009, la torre era quasi completamente distrutta. Dopo 12 anni, è stato finalmente completato il restauro della costruzione, utilizzando il materiale originale recuperato nel crollo.
L’imponente opera di ricostruzione ha lasciato intatta la sua anima: la pietra dei beccatelli, delle mensole, delle merlature crollate nel terremoto sono state riutilizzate.
La torre è visitabile gratuitamente con offerta libera. La visita è accompagnata da una guida, molto preparata, che illustra la storia della Torre.
Vie del borgo
Sottopasso tra le vie
Scorcio tra le vie
La storia di Santo Stefano di Sessanio
Il borgo si è sviluppato a partire dal XIV secolo attorno all’antico presidio fortificato della torre Medicea. La torre si presume esistesse sin dall’epoca normanna, isolata sopra un cocuzzolo, e comunicante con la torre di Rocca Calascio, quella di Castel del Monte e di Castelvecchio Calvisio.
La torre di avvistamento serviva per controllare i traffici sul tratturo per Foggia, oppure per mettere in allarme la popolazione durante le invasioni nemiche del territorio. Nel XVI secolo, quando Costanza Piccolomini vendette la baronia di Carapelle al duca Francesco de’ Medici, il paese già in via di sviluppo, fu ornato dall’inconfondibile stile rinascimentale fiorentino, di cui la torre principale è l’elemento principe.
Il progetto Sextantio consiste nella realizzazione di strutture ricettive per i turisti mantenendo l’anima rurale delle abitazioni del paese. Le ‘camere’ sono distrubite in varie parti del borgo e permettono al turista di vivere un esperienza unica.
Il progetto ha come obiettivo la conservazione delle destinazioni d’uso dell’originaria organizzazione domestica, l’occultamento degli impianti e della tecnologia, l’uso esclusivo di materiale architettonico di recupero, l’uso dell’arredamento povero della montagna abruzzese.