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Gole del Salinello, uno dei canyon più spettacolari d’Abruzzo

Abruzzo

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Le Gole del Salinello sono uno dei canyon più spettacolari d’Abruzzo. Il suo percorso permette di immergersi completamente nella natura, tra le alte pareti del canyon e lo spettacolare corso d’acqua che forma cascate, torrenti e laghetti. In questo articolo vi spieghiamo come poterle visitare.

Gole del Salinello
Strettoia nelle gole. Foto di Stefania Di Cesare.
Gole del Salinello torrente
Particolare del torrente. Foto di Stefania Di Cesare

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Come raggiungere le Gole

Le gole del Salinello si trovano in provincia di Teramo. E’ possibile accedere ai sentieri delle gole da due diverse frazioni: Ripe e Macchia da Sole.

Per arrivare a Ripe bisogna percorre la Roma – L’Aquila ed uscire a Teramo Est. Una volta usciti bisogna seguire le indicazioni per Civitella del Tronto e in seguito per la frazione di Ripe.

Per arrivare a Macchia da Sole bisogna percorre la Roma – L’Aquila ed uscire a Teramo Est. Una volta usciti bisogna seguire le indicazioni per Macchia da Sole.

Vi consigliamo di visitare le Gole del Salinello partendo da Ripe, in modo da percorre il sentiero in discesa al ritorno.

Visualizza il punto su Google Maps

Dove parcheggiare per visitare le Gole

Arrivati al borgo di Ripe bisogna proseguire fino alla parte alta, qui c’è una strada sterrata dove ci sono delle piccole insenature ai lati dove poter parcheggiare l’auto.

Cascate delle Gole del Salinello
La Cascata "Lu Cacchèma". Foto di Simone Cerulli
Gole del Salinello
Strettoia nelle gole. Foto di Simone Cerulli.

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I sentieri delle Gole del Salinello

Parcheggiata la macchina si prosegue sulla stessa strada fino ad arrivare ad un’area attrezzata per i pic-nic. Si prosegue per un breve tratto di sentiero accompagnato da una staccionata e si raggiunge la Grotta Sant’Angelo. Visitata la grotta si prosegue il sentiero fino a raggiungere un bivio, in località Vroga delle Rocche.

Al bivio bisogna svoltare sul sentiero a sinistra, lungo una ripida scalinata che conduce alle cascate de Lu Caccheme.  La cascata alta 35 metri crea un piccolo lago di color verde, circondato da rocce. Una volta giunti alle cascate il sentiero prosegue sulla destra del ruscello.

Seguendo il sentiero si arriva alla prima suggestiva strettoia. Da qui il percorso prosegue attraverso piccoli guadi e si raggiunge una vasca più grande. E’ possibile aggirare la vasca facendo un brevissimo tratto roccioso in salita, sulla destra. Alla fine di questo tratto si incontra il bivio per l’eremo di Santa Maria Scalena, il percorso principale prosegue lungo il fiume dove si raggiunge una seconda strettoia.

Superata la strettoia si raggiunge un tratto aperto. In questo tratto si incontra un altro bivio in cui inizia il sentiero che porta all’eremo di San Marco. Il sentiero principale prosegue sempre seguendo il fiume. Continuando sul sentiero principale si incontra, più avanti, il bivio con il sentiero dell’anello di Castel Manfrino. 

Itinerario delle gole

L’itinerario delle gole, che porta alle cascate, prosegue a sinistra lungo il torrente. Dopo alcuni metri le pareti della gola si stringono e occorre passare nel fiume, da questo momento il sentiero attraversa il fiume diverse volte fino ad arrivare ad una grossa vasca. Il sentiero prosegue sulla destra e continua lungo il fiume.

Più avanti si incontra un’altra vasca che si può superare sulla destra ma attenzione questo tratto è difficoltoso. Superato questo tratto il sentiero diventa più semplice e finisce alla cascata alta. Per tornare indietro si ripercorre il percorso fatto all’andata.

Torrente Salinello
Particolare del torrente. Foto di Stefania Di Cesare
Gole del Salinello
Particolare del torrente. Foto di Stefania Di Cesare

Anello di Castel Manfrino

Partendo dal bivio tra il sentiero delle gole e l’anello di Castel Manfrino, si deve proseguire sulla destra. Il sentiero attraversa un ghiaione prima di entrare nel fitto bosco. Il percorso giunge ad un punto panoramico in cui è presente un bivio da cui è possibile arrivare all’eremo di San Francesco.

Proseguendo il sentiero principale in salita si raggiunge un altro bivio. Qui di deve svoltare a sinistra. Il percorso diventa più comodo e prosegue sul versante meridionale della Montagna dei Fiori. Proseguendo il sentiero si raggiunge il torrente che può essere attraversato con un piccolo ponte.

Il sentiero prosegue in salita lungo il colle dove si trova il Castello Manfrino. Arrivati sul crinale si deve proseguire sulla sinistra dove in poco tempo si raggiungono le mura diroccate. Riprendendo il cammino, una comoda mulattiera in leggera discesa, superato il bivio con il sentiero per il Mulino Sbraccia e il Monte Foltrone, permette di raggiungere rapidamente l’abitato di Macchia da Sole.

Per il ritorno si deve ripercorrere lo stesso sentiero fino al bivio da cui si è arrivati. Dal bivio si può scegliere se svoltare a destra e ripercorrere il sentiero fatto all’andata o proseguire a sinistra. Girando a sinistra si prosegue con alcuni saliscendi lungo il versante della montagna.

Dopo alcuni tornanti si raggiunge un bivio, girando a sinistra in pochi minuti si raggiunge una capanna a Tholos. Dal bivio, proseguendo il sentiero si attraversa un fosso. Oltrepassato questa strettoia si raggiunge, in poco tempo, il bivio per le grotte di Sant’Angelo.

Qui si deve svoltare a destra e dopo una ripida discesa si raggiunge il bivio in prossimità della grotta. Da qui si ripercorre la strada fatta all’andata fino all’area attrezzata.

CANYONING NELLE GOLE DEL SALINELLO

Le gole del Salinello, per la loro conformazione, sono frequentate anche dagli amanti del canyoning. Le escursioni guidate hanno una durata di circa 4 ore e mezzo. Il percorso viene indicato di media difficoltà.

Il percorso delle gole del Salinello è caratterizzato da lunghi tratti profondi e stretti, da pareti rocciose alte fino a 200 m. Nelle gole la presenza di acqua, spesso abbondante, varia da stagione a stagione.

Le numerose pozze d’acqua sono sufficientemente profonde da potersi tuffare dentro con sicurezza. Il percorso è composto da attraversamenti a nuoto, da cascate, alcune delle quali possono essere superate tuffandosi, mentre per altre è necessario calarsi con la corda. Il punto cruciale del percorso è il salto de ‘Lu Càcchema’ alto 35 metri.

Le gole del Salinello

Riserva naturale delle Gole del Salinello prende nome dal fiume Salinello che attraversa la lunga e profonda gola che si snoda tra i Monti Gemelli situati al confine tra Marche e Abruzzo, il Monte Foltrone, alto 1720 m e il Monte Girella, alto 1814 m.

La riserva del Salinello è un’area di circa 800 ettari e si trova nel territorio dei comuni di Valle Castellana e Civitella del Tronto, in Provincia di Teramo.

Una caratteristica di questa riserva è la flora e fauna, che contribuiscono a rendere l’ambiente boschivo particolarmente affascinante. Tra le piante ad alto fusto ci sono il Faggio, la Roverella, il Nocciolo, il Leccio, l’Orniello, il Pioppo, il Salice e l’Ontano. A metà primavera la riserva è costellata di fiori, tra le quali le orchidee screziate, le stelle alpine e le primule.

La fauna locale è costituita dal Gufo reale, il Falco pellegrino, lo Sparviero, e l’Allocco, donnole, scoiattoli, ghiri, tassi, cinghiali, lepri, gatti selvatici, volpi, caprioli e camosci. Nei corsi d’acqua son presenti invece quattro specie di anfibi: l’ululone dal ventre giallo, la rana italiana, il tritone italico, e più raramente geotritone italico.

Le gole del Salinello regalano panorami di incontaminata bellezza ed itinerari escursionistici di grande fascino, contrassegnati da sorgenti, cascate, ruscelli e laghetti. L’enorme canyon formato dal fiume è disseminato di grotte di origine carsica, alcune abitate sin dal paleolitico superiore, circa 10.000 anni a.C.

CURIOSITà

LA GROTTA DI SANT’ANGELO

La Grotta di Sant’Angelo è una formazione alta circa 30 metri, lunga 40 metri e larga 10 metri. Dedicata all’Arcangelo Michele, al suo interno si trova un piccolo museo.

Nel passato la grotta è stata un luogo di culto pagano. Da alcuni reperti rinvenuti al suo interno gli storici hanno dedotto che qui venissero svolti dei riti, tra cui quello per favorire la fertilità. Durante l’esplorazione della grotta è stata trovata la tomba di una giovane donna sepolta in età medievale.

La grotta che è stata utilizzata dall’epoca Neolitica a quella più recente , ha visto la trasformazione di quest’ultima in un eremo. Gli archeologi hanno trovato molti oggetti, come strumenti realizzati in pietra e resti di ceramiche di uso quotidiano, che hanno permesso di studiare e di ricostruire la storia di chi l’ha abitata e di conoscerne le abitudini.

I testi e le foto presenti sul sito sono coperte da copyright secondo la normativa italiana (Legge n. 128, del 22 maggio 2004). E' vietata la riproduzione e l'utilizzo di testi ed immagini, presenti nel sito, per fini commerciali.

Credits

Le foto sono state inviate da Stefania Di Cesare alias @dicesteffy e Simone Cerulli alias @himock_photo_adventure

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