Celleno Vecchio, in provincia di Viterbo, è un piccolo borgo medievale fantasma abbandonato nel passato dai suoi abitanti. Il borgo è posizionato su uno sperone di tufo tra due torrenti che sfociano nel Tevere. In questo articolo vi spieghiamo come poterlo visitare.
Dove si trova il Borgo Fantasma di Celleno
Il borgo fantasma di Celleno si trova in provincia di Viterbo nel Lazio. Il borgo è situato tra il Lago di Bolsena e il Lago di Alviano, a circa 20 km da Viterbo e 25 km da Orvieto.
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Come arrivare a Celleno
Partendo da Roma, percorrendo la A1 (Roma-Milano) bisogna uscire ad Orte. Usciti dall’autostrada bisogna prendere la superstrada per Viterbo e in seguito uscire a Bagnaia Montefiascone verso Montefiascone. Da qui si possono seguire le indicazioni per il Borgo di Celleno.
Partendo da Firenze, percorrendo la A1 (Roma-Milano) bisogna uscire ad Orvieto. Usciti dall’autostrada bisogna seguire le indicazioni per Bagnoregio. Da Bagnoregio seguire le indicazioni per Ponzano e poi per il Borgo di Celleno.
Nei periodi di maggiore affluenza l’accesso in auto al borgo di Celleno Vecchianon è sempre consentito. E’ possibile parcheggiare in prossimità del cimitero, a circa 1 km prima del borgo vecchio e raggiungere il borgo fantasma a piedi.
In alternativa si può parcheggiare a Celleno e prendere il servizio navetta che porta al borgo antico. La navetta è a pagamento e parte in prossimità del Bar dello Sport. Questo si trova sulla via principale tra Celleno e il borgo vecchio.
Ambiente interno
Cantina
Campanile di San Donato
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Orari e Costi
L’accesso al Borgo fantasma è gratuito.
Le ambientazioni sono aperte solo in alcuni orari Mattina: 10 – 12,30 Pomeriggio: 15 – 19
Il Borgo Fantasma di Celleno
Celleno Vecchio ha origini etrusche, nato sulla storica via di comunicazione tra Orvieto, Bagnoregio e Ferento, era uno dei nuclei abitati fortificati tra il X e l’XI secolo per opera dei Conti di Bagnoregio.
Il borgo è molto piccolo e le sue viuzze sono molto caratteristiche. L’accesso principale al borgo è attraverso via del Ponte, una scalinata in salita che conduce alla Porta Vecchia. Passata la porta si entra nella piazza del paese, piazza del Comune, cuore della Celleno del passato.
Sulla piazza principale si affacciano il suggestivo Castello Orsini, il Campanile di San Donato con il suo orologio, i ruderi della ex chiesa di San Carlo e la chiesa parrocchiale di San Donato. Quest’ultima ospita una mostra permanente di grammofoni.
Il Castello Orsini è visibile solo dall’esterno ma, nel corso di alcune giornate durante l’anno è possibile accedervi ed ammirare alcune delle sue stanze.
Portone del Castello Orsini
Mostra di grammofoni
Particolare
Scendendo a sinistra del Castello si raggiunge la parte bassa del borgo. Qui è possibile entrare in alcuni locali interni al borgo e raggiungere le suggestive cantine sotterranee. Qui sono presenti alcune ambientazioni, accessibili in orari predefiniti, che riproducono la vita quotidiana del borgo antico.
Dalla pizza principale percorrendo l’antica via Maggiore, si accede ad un piccolo sentiero delimitato con una staccionata da cui si può godere un bellissimo panorama sulla zona cellenese della Valle dei Calanchi.
Il borgo di Celleno è stato selezionato dal FAI (Fondo Ambiente Italiano) tra i suoi beni e nelle giornate dedicate alle aperture straordinarie vengono organizzate visite guidate.
Vecchi ruderi
Dettaglio del borgo
Ambientazione
La storia del borgo fantasma di Celleno
Nel corso dell’età moderna l’abitato di Celleno è stato spesso sconvolto da terremoti e frane. Le prime testimonianze si rintracciano nello Statuto del 1457, dove è fatto divieto di effettuare nuovi scavi lungo le rupi, dando compito agli abitanti di occuparsi della manutenzione delle strutture sotterranee di proprietà per evitare pericolose infiltrazioni nel sottosuolo.
Vi furono vari terremoti e frane come quelli del 1593 o del 1695 che provocarono notevoli danni come il crollo del mastio del castello. Nei primi anni ’30 del 1900 una serie di scosse telluriche minarono ulteriormente soprattutto il versante nord dell’abitato e convinsero le autorità ad abbandonare il recupero della Celleno antica che andò sempre più spopolandosi.
Il centro fu progressivamente trasferito ad oltre un chilometro di distanza, lungo la via verso l’odierna strada Teverina. L’originario insediamento medievale, quindi, per motivi socio-economici e di instabilità dei pendii, fu abbandonato definitivamente a partire dagli anni Cinquanta del XX secolo.