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Home » Articoli » Acaya, la città fortificata

Acaya, la città fortificata

Puglia

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Acaya è una piccola cittadina salentina circondata da alte mura ed è tra i borghi più antichi d’Italia.

In questo articolo

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  • Dove si trova
  • Come arrivare ad Acaya
    • In auto
  • Dove parcheggiare ad Acaya
  • Acaya, cosa vedere
  • Acaya, breve storia
  • Riserva statale naturale Le Cesine
  • Informazioni utili

Dove si trova

Acaya si trova nel Salento ed è una frazione del comune di Vernole in provincia di Lecce. Dista solo 14 km da quest’ultima.

Visualizza la posizione su Google Maps

Acaya nel Salento
Castello di Acaya
Piazza Acaya

Come arrivare ad Acaya

In auto

Da Nord o centro Italia bisogna arrivare a Bari dall’A14 Adriatica (Bologna-Taranto) o l’autostrada A16 (Napoli-Canosa), si prosegue per Brindisi e Lecce. 

Da Sud bisogna raggiungere Taranto dalla Statale 106, poi proseguire per Brindisi sulla statale 7 e da qui per Lecce.

Da Lecce, bisogna prendere la Strada Provinciale Lecce-San Cataldo, che porta verso il mare. Seguendo questa strada si incontra il bivio che porta ad Acaya.

Imposta il navigatore

Dove parcheggiare ad Acaya

La città è molto piccola e in prossimità della porta principale (Porta Sant’Oronzo), vicino al castello, ci sono alcuni parcheggi a pagamento. E’ possibile parcheggiare anche nelle strade periferiche al borgo.

Acaya panorama
Chiesa di Acaya
Panoramica su Acaya

Acaya, cosa vedere

Acaya è una cittadina protetta da alte mura e per questo chiamata ‘la città fortificata’. Situata a metà strada tra Lecce e il mare, nel passato, è stata un importante punto di difesa per gli attacchi provenienti dal mare.

Il borgo, visitabile in mezza giornata, è famoso soprattutto per il suo castello, il Castello di Acaya, costruito nel XVI secolo da Gian Giacomo dell’Acaya, architetto militare di Carlo V. Questo imponente complesso offre ai visitatori l’opportunità di esplorare le mura, i bastioni, e un affascinante sistema difensivo che racconta le tecniche militari dell’epoca. Il castello è visitabile a pagamento.

Accanto al castello si trova la Porta Terra conosciuta anche come Porta Sant’Oronzo, un monumento civile e religioso, l’unico accesso al paese rimasto intatto. 

Un altro punto di interesse è la chiesa di Santa Maria della Neve, una semplice ma suggestiva costruzione religiosa che risale al medioevo. La facciata è in stile neoclassico e l’interno, a tre navate separate da pilastri, è caratterizzato da sei altari.

Il suo centro storico è caratterizzato da poche casette, viuzze tranquille e ordinate, qualche bar, ristoranti e piccoli market. Passeggiando per le stradine del borgo, si possono ammirare le mura cittadine perfettamente conservate e vivere l’atmosfera d’altri tempi che pervade il borgo.

Torre
Porta principale del borgo
Borgo

Acaya, breve storia

Il borgo di Acaya, un tempo chiamato Segine, risale al medioevo e divenne parte della Contea di Lecce nel XII secolo. Fu donato dagli Angioini al Convento di San Giovanni Evangelista di Lecce e nel 1294, Carlo II d’Angiò lo concesse come feudo a Gervasio dell’Acaya.

Il nome Acaya venne adottato nel 1535, quando Gian Giacomo dell’Acaya, ingegnere militare al servizio di Carlo V, trasformò il borgo in una fortezza, costruendo le mura, i bastioni e il fossato intorno al castello, che suo padre Alfonso aveva fatto erigere nel 1506.

Dopo la morte di Gian Giacomo nel 1570, il feudo passò al Regio Fisco e, nel 1608, fu acquistato da Alessandro De Monti. Tuttavia, Acaya iniziò a decadere, soprattutto dopo la devastazione ottomana del 1714. Alla fine del XVII secolo, il feudo tornò sotto il controllo della Corte Regia, che nel 1688 lo vendette alla famiglia De Monti-Sanfelice.

Successivamente, passò ai Vernazza, che furono gli ultimi feudatari fino all’abolizione della feudalità nel 1806.

Piazza
Vie del borgo
Interno della chiesa

Riserva statale naturale Le Cesine

A soli 5 chilometri dal borgo di Acaya, si trova la Riserva Naturale Statale Le Cesine, un’oasi naturalistica incantevole, situata a ridosso del litorale adriatico. È il posto perfetto per chi ama la natura: con i suoi 348 ettari, è uno degli ambienti umidi meglio conservati del sud Italia. L’oasi è gestita dal WWF e ospita una ricca biodiversità.

Qui si possono avvistare tantissimi uccelli acquatici e scoprire ben 32 specie di orchidee spontanee, alcune davvero rare, come l’Anacamptis palustris, inserita nella Lista Rossa nazionale. Ci sono anche altre specie vegetali di particolare interesse, come la Periploca graeca e la Ipomea sagittata.

La riserva delle Cesine è popolata anche da numerosi animali: coloratissime farfalle come la vanessa del cardo, anfibi come rane e rospi, e rettili come la testuggine palustre e il colubro leopardino. L’area è anche un rifugio per mammiferi come il tasso, la faina, e talvolta si possono avvistare cinghiali o lupi.

Per visitare la riserva, è necessario prenotare in anticipo, poiché l’accesso è possibile solo con una guida. Le visite guidate si svolgono tutti i giorni, inclusi i festivi, e ti permettono di scoprire questo luogo magico in totale rispetto per l’ambiente. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito ufficiale de Le Cesine.

Puoi trovare tutte le informazioni nel sito del Le Cesine.

Informazioni utili

All’interno del Castello di Acaya sono presenti dei bagni pubblici.

I testi e le foto presenti sul sito sono coperte da copyright secondo la normativa italiana (Legge n. 128, del 22 maggio 2004). E' vietata la riproduzione e l'utilizzo di testi ed immagini, presenti nel sito, per fini commerciali.

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